

Inoltre. E’ noto come Wolfe abbia scritto il suo libello raccontando della famosa festa di Leonard Bernstein a Park Avenue, in New York. Bernstein è il famoso compositore delle musiche di “West Side Story”, musical che cercava di avvicinare la musica d’elite ai gusti popolari (per completezza d’informazione, lo faceva anche con dei seguitissimi programmi radiofonici). Beh, il noto compositore organizzò un megaparty nel suo iperattico di NY dove ospiti d’onore erano le Black Panthers, le quali dovevano racimolare 100mila dollari per pagare la cauzione di una ventina di compagni in galera. Insomma, Bertinotti o Bernstein, la rivoluzione non sarà un pranzo di gala, ma almeno la si faccia con buon gusto. Il concetto di Wolfe era più o meno questo: ridicolizzare l’alta società newyorchese che sosteneva la lotta del popolo afroamericano.
Andiamo a sinistra. Gramsci – semplificando, certo, e me ne scuso – sostiene che c’è il popolo che non segue adeguatamente lo svolgimento delle attività culturali: di ciò non attribuisce colpe al popolo, ma agli intellettuali che non conoscono i problemi del popolo. Non sfugge a nessuno, però, il passaggio che l’amato Antonio dedicava agli intellettuali: “andate al popolo”. Per fare che? Ma per contribuire all’elevazione culturale delle masse. Quindi, mi pare, che il popolo non aveva gusti culturali da sorreggere, bensì da affinare (del resto, non era Carletto Marx – sempre se non mi sbaglio – che indagava con sospetto sui romanzi popolarissimi di Eugene Sue?). Tirando un poco le somme, che mi sono seccato di scrivere: Leonard Bernstein, l’archetipo del radical chic è uno dei pochi intellettuali che, con successo, sono “andati al popolo” seguendo l’insegnamento gramsciano. La via oggi è difficilmente percorribile: è meglio fare un sondaggio sui gusti del popolo, avete ragione, intellettuali con collaborazioni coordinate e continuative col potere dominante. E fate venire Gigi D’Alessio. Ma non soffiate sulle ceneri di Gramsci.
(Lo sapevo che avevo ragione. La mia presunzione avrà dei limiti, ma per ora rimangono ignoti).
P.S.: Titolo dell’otto ottobre 2004 dell’inglese Sunday Times: “Un filosofo francese radical chic muore all’età di 74 anni”. Il filosofo era Derrida.
P.P.S.: George W. Bush ha sempre sul comodino, insieme alla Bibbia, un libro di Tom Wolfe.
P.P.P.S.: In fondo penso che Gigi D’Alessio sia stata l’unica scelta possibile sulla piazza: tutti gli altri o erano impegnati altrove, o a Cosenza c’erano già stati. O costavano troppo: mi hanno riferito di un contatto con Fiorello: prezzo del concerto 500mila euro.
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