STORIE DI VITA VISSUTA
Ieri pomeriggio esco dall'ufficio. Mi appresto a raggiungere la macchina. A piedi. Camminando, noto con una certa pena un povero vecchio che scarta, da un involucro di carta marrone, roba da mangiare. Egli è messo male, e la roba che scarta non mi sembra essere da grand gourmet. Vabbè, penso. Proseguiamo. Giro attorno a lui (è seduto su una panchina: ci divide una cancellata). Ora è alle mie spalle. "Splat!" sento, e un leggerissimo colpo umidiccio mi colpisce al polpaccio destro. Mi guardo la gamba, e la trovo imbrattata di pomodoro marcio. (Il pomodoro è a terra, ai miei piedi). Alzo la testa, e calcolo mentalmente che il lanciatore è il vecchio. Si trasforma, automaticamente, da povero vecchio in vecchiaccio maledetto. Ma la mia - apparente - calma anglosassone mi fa dire: "Scusi, signore, ma ha buttato Lei il pomodoro?" Egli è di spalle. Si volta, mi guarda, guarda il pomodoro a terra, dice:"no", e si volta, ridandomi le spalle. "No ù cazzu!" gli grido io. "Ti ho visto che scartavi il pomodoro e le altre schifezze! Siete proprio di Catanzaro! Popolo incivile!" e gli ho ingiuriato i suoi defunti fino alla settima generazione, augurandogli di raggiungerli presto. Egli - più anglosassone di me - si alza, sempre di spalle, raccatta le sue povere cose, e va via. Io rimango lì per un poco, esterrefatto e incazzato come una jena. E puzzando di pomodoro acido, che in macchina non mi volevano far entrare.
Ieri pomeriggio esco dall'ufficio. Mi appresto a raggiungere la macchina. A piedi. Camminando, noto con una certa pena un povero vecchio che scarta, da un involucro di carta marrone, roba da mangiare. Egli è messo male, e la roba che scarta non mi sembra essere da grand gourmet. Vabbè, penso. Proseguiamo. Giro attorno a lui (è seduto su una panchina: ci divide una cancellata). Ora è alle mie spalle. "Splat!" sento, e un leggerissimo colpo umidiccio mi colpisce al polpaccio destro. Mi guardo la gamba, e la trovo imbrattata di pomodoro marcio. (Il pomodoro è a terra, ai miei piedi). Alzo la testa, e calcolo mentalmente che il lanciatore è il vecchio. Si trasforma, automaticamente, da povero vecchio in vecchiaccio maledetto. Ma la mia - apparente - calma anglosassone mi fa dire: "Scusi, signore, ma ha buttato Lei il pomodoro?" Egli è di spalle. Si volta, mi guarda, guarda il pomodoro a terra, dice:"no", e si volta, ridandomi le spalle. "No ù cazzu!" gli grido io. "Ti ho visto che scartavi il pomodoro e le altre schifezze! Siete proprio di Catanzaro! Popolo incivile!" e gli ho ingiuriato i suoi defunti fino alla settima generazione, augurandogli di raggiungerli presto. Egli - più anglosassone di me - si alza, sempre di spalle, raccatta le sue povere cose, e va via. Io rimango lì per un poco, esterrefatto e incazzato come una jena. E puzzando di pomodoro acido, che in macchina non mi volevano far entrare.
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