28 aprile 2003

" Dall'eco della tradizione pittorica, attraverso l'utilizzo dei più disparati materiali imbrattanti su opere in muratura o su elementi facenti parte dell'arredo urbano,
fino alle cosiddette " disinstallazioni ", ovvero opere sottrattive che realizzano un'assenza, un alleggerimento relativo o assoluto,
esprimendo così un aperto rifiuto verso la teatralità barocca, pletorica, pesante ed inutile delle "installazioni"- ormai dilaganti nelle obsolescenti mostre
e manifestazioni artistiche - ecco una moderna Galleria di Opere d'Arte dalle fenomenali qualità.
Trattasi di opere libere ed aperte agli stimoli più diversi, tutte caratterizzate da un altissimo impatto sociale;
opere che non possono essere certamente comprese dal cerebralismo passatista dei critici benpensanti,
del tutto carenti di precedenti penali."
(cfr. Julius Karlus Arkan: Mai più senza fucile! Dalla critica militante alla critica militarizzata. Lame & Coltelli Edizioni)